Chi convive con un cane femmina a questa frase è forse abituato. E solitamente sta alla larga da posti in cui maschietti entusiasti discutono dello ius primae noctis. Sentirla pronunciare da un domatore di leoni fa un certo effetto. Soprattutto quando a pochi passi dal talamo, separati da una gabbia magari non troppo sicura, ci sono famiglie con bambini. Il fatto è accaduto a Licola, dove si è attendato, immagino per le feste natalizie, un circo dal nome noto. Alcuni felini durante la loro obbligata esibizione hanno dato segni di particolare nervosismo scatenando la reazione del domatore che è dovuto ricorrere a modi davvero sgradevoli per calmare i suoi attori. L’ irrequietezza dei leoni sarebbe stata originata, secondo quanto avrebbe affermato il domatore, dal calore di una leonessa anche lei, suo malgrado, in scena.
Finanche l’assessore al Benessere degli animali del comune di Giugliano (Comune del quale Licola è frazione) avrebbe stigmatizzato l’accaduto parlando di “sfruttamento degli animali, come prigionieri e addestrati con metodi coercitivi a fini di spettacolarizzazione”. Stupore invece nel domatore che avrebbe individuato nel calore della leonessa la causa della riffa non specificando se si riferisse ai leoni o a lui stesso.
Alcune personali e poco natalizie riflessioni.
La prima. Quale è ancora il senso di comprare un biglietto per vedere animali esibirsi, obbedendo a ogni comando loro impartito? Qual è, se c’è, il valore sociale, educativo, divulgativo, artistico nel fare vedere un uomo che divarica le fauci di un leone mostrandole al pubblico presente con finta soddisfazione?
La seconda. Il mondo circense non è affatto un mondo di bruti e sono convinto che derive delittuose potranno anche esserci ma non credo siano la regola. Sono però altre le criticità: aree di attendamento inadeguate per garantire condizioni minime di benessere per gli animali; il problema grave degli spostamenti continui e delle modalità di trasporto degli stessi; aspetti inerenti alla sicurezza pubblica; brevità dei tempi di permanenza nelle varie città. La situazione non è tragica tanto per lo spettacolo (che dura un paio di ore) , quanto per tutto quello che precede e segue lo spettacolo. Se poi accadono fatti come quello di Licola la sicurezza degli stessi animali, di chi li utilizza e del pubblico diventa una priorità.
La terza. Immaginando che il domatore fosse a conoscenza del calore della leonessa non era forse meglio evitare di portarla in pista?
La quarta. Perchè l'assessore al Benessere degli animali del comune di Giugliano pur esprimendo parole assai durre e condivisibili verso l’accaduto ne ha autorizzato l’attendamento? Allo stesso chiediamo di tenerci informati di eventuali iniziative di natura giudiziale che dovessero essere prese per questo episodio.