Il semaforo verde in fondo alla via mi induce ad aumentare -pur moderatamente -la velocità del mio scooter, complice l’insolito poco traffico. Improvvisamente dalla sinistra, quindi “violando il mio diritto di precedenza”, sbuca uno scoiattolo che aveva deciso di attraversare quella strada in quel momento e in quel punto. Ovviamente lui, lo scoiattolo, non si preoccupa di accertarsi che qualcuno, io, stesse sopraggiungendo. Impegna la carreggiata raggiungendo il quasi punto di impatto. Io freno di colpo, anzi inchiodo, dopo una leggera sbandata e poi mi fermo. Ci guardiamo. Lo scoiattolo si era infatti bloccato quasi avesse avvertito il pericolo. Una frazione di secondo è durata la sua indecisione. Quindi con balzo deciso ha raggiunto il marciapiede, dileguandosi.
Avrei voluto fermarmi, scendere dallo scooter e compilare una constatazione amichevole, assumendomi tutta la responsabilità di quello scampato pericolo. Per lo scoiattolo. Immaginando anche che avrebbe potuto chiedermi i danni morali per il patema d’animo che gli avevo creato. Soprattutto perché chissà a quanti altri spaventi sarebbe andato incontro quello scoiattolo durante l’intera giornata. Quante e quali altre strade attraversa ogni giorno? Quanti tram dovrà evitare? Quante altre moto, auto, biciclette?
Quello scoiattolo stava solo cercando un prato, un albero, uno spazio verde e non contaminato. Non cementificato. E invece ha rischiato di incontrare me. E scappando incontrerà case, negozi, portoni, rotaie del tram. Pedoni e automobilisti agitati e distratti.
Di chi è la colpa? Dello scoiattolo che invece di stare in campagna si è messo in testa di fare il turista milanese? Ma quello, lo scoiattolo, voleva solo fare lo scoiattolo. E magari stava raggiungendo i suoi piccoli nascosti in qualche cortile, attendendo che il responsabile genitore portasse loro cibo da nascondere all’interno di qualche vaso che abbellisce questo o quel cortile cittadino.
Ma perché quella simpatica bestiola non vive la sua splendida vita lontano dalla città evitando così di mettersi nei guai? Forse perché noi piano piano abbiamo eroso e continuiamo a erodere tutto quello che ci circonda, compresi quelli che erano i naturali habitat di quello scoiattolo. La scomparsa del suolo è una delle minacce planetarie al cambiamento climatico e noi, manco a dirlo, abbiamo piani urbanistici sovradimensionati.
E allora che la politica si interroghi e faccia quello ci si aspetta debba fare, anche alla luce del riformato articolo 9 della nostra Costituzione in virtù del quale la Repubblica “dovrebbe” tutelare l'ambiente, la biodiversita' e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni mentre la legge (dello Stato) disciplinare i modi e le forme di tutela degli animali. Anche del mio amico scoiattolo.