Settembre mese meraviglioso, complice un sole ancora caldo che invita a piacevoli passeggiate dove incontri sorridenti e fieri conduttori di cani con il loro fido amico che li precede, libero dal guinzaglio che solitamente si nota appoggiato sulle spalle dell’umano. Non è certo raro incrociare in queste giornate settembrine anche bambini felici e sorridenti, anche molto piccoli, emozionati di fare i primi passi con la biciclettina con le rotelle o che provano i nuovi pattini, con andatura magari ancora incerta. Che diventa ancora più incerta quando incrociano cani “incustoditi” che ai loro occhi appaiono giganteschi. Una simpatica annusata e ciascuno prosegue la propria passeggiata. Poetico.
Può accadere, ma bisognerebbe essere davvero sfortunati, che uno di quei cani liberi e belli decida di andare a conoscere un suo simile che si trova esattamente dall’altra parte di quel giardinetto che stiamo attraversando. Uno scatto improvviso proprio quando una giovane mamma alla guida della propria bicicletta sopraggiunge. Inevitabile l’impatto. La “mamma ciclista” perde l’equilibrio e cade a terra, facendosi tanto ma tanto male.
Sfiga? Forse.Mancata precedenza al cane? Alla mamma? Caso fortuito, che poi altro non è chela sfiga di cui prima? No, si tratta solo di maleducazione, spesso accentuata da arroganza e scorrettezza. Mancato rispetto delle regole, quelle che impongono il guinzaglio. Colposo comportamento di chi conduceva quel cane che ha provocato la caduta e come tale è giustamente sanzionabile. Sotto il profilo amministrativo (mancato uso delguinzaglio), sotto il profilo civile ai sensi dell’articolo 2052 del codice civile (danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla malcapitata mamma-ciclista)sotto il profilo penale (eventuale lesione sempre in danno della malcapitata di prima). Tanto, dirà qualcuno, paga l’assicurazione. Vero, a condizione che unapolizza sia stata sottoscritta e che le clausole non limitino, nel caso specifico, la copertura assicurativa.
Si dirà, sei esagerato, può succedere, si tratta di casi isolati, sfortune che possono capitare ma che certo non accadono tutti i giorni. Maligna fantasia. Purtroppo non è così. Quante volte siamo distratti nella conduzione del nostro cane?Magari non prestando attenzione a quando scende dall’auto, privo di guinzaglio e magari di museruola, se necessaria. Può accadere che appena sceso dall’auto, aggredisca un passante e finanche il cane di questi, che magari resta ucciso. Altra sfiga?Una sfiga che si paga a caro prezzo dal momento che l’obbligo di custodia e vigilanza sull'animale non sorge necessariamente dalla titolarità del proprietario, ma dal rapporto di fatto instauratosi con il medesimo, che può derivare anche dall'occasionale affidamento, o più semplicemente dalla detenzione del cane.
Un obbligo che “sopravvive” anche all’interno delle aree cani che ancora troppe volte vengono vissute come “terra di nessuno”, se non trasformate in ring per combattimenti tra cani. Le aree cani non raramente sono teatro di litigi, occasionati solo dalla maleducazione e ignoranza di chi le frequenta. Mi scuso in anticipo, ovviamente, con coloro (e sono la maggior parte) che non si riconosceranno affatto in questa mia descrizione. Molti però sono convinti che in queste aree non si applichino le regole. Varcando quei cancelletti in legno spesso distrutti e introducendovi i propri amati cani si acquisirebbe una sorta di immunità giuridica a tempo. Non è così. Il rispetto delle norme permane, che il proprietario del cane si trovi all’interno o sia rimasto esterno all’area in cui il suo cane si trovi. Altro “vezzo” che inviterei a non seguire dal momento che le norme impongono il dovere -per l’animale umano - di vigilare sul non umano.
Concludo questo mio forse inutile e noioso racconto sull’importanza del guinzaglio ricordando che in alcuni casi anche il rispetto dell’obbligo non evita il peggio. Mi riferisco ai cani lasciati all’esterno di negozi, centri commerciali o altro, assicurati con il guinzaglio a strutture di fortuna. Potrebbero, i cani loro malgrado, creare danni a persone o cose, oltre che essere facilmente sottratti da qualche balordo.
Il benessere animale è certamente un concetto etologico. Ma esiste anche un benessere giuridico. Non dovremmo dimenticarlo. Mai. Spesso, invece, lo dimentichiamo. E i guai sono proprio dietro l’angolo.
fp
EARTH
p.s. fatti e personaggi non sono frutto di fantasia ma situazioni realmente accadute