Il titolo è suggestivo. Allegorico. Fa pensare. Riflettere.
La paternità di questo interessante libro è riconducibile a Gianluca Felicetti che ho avuto il piacere di incontrare durante la presentazione della sua creatura in quel di Milano, presso la Centrale dell’Acqua in occasione di Bookcity.
Quale occasione migliore per commentare insieme al Presidente della Lav la recente sentenza del Consiglio di Stato e relativa all’orsa F36. Una sentenza che forse, come ha spiegato Felicetti, ci fa capire come la politica (a qualsiasi livello) possa incidere - e molto- sul benessere degli animali. Questo perché l’amministratore di turno (consigliere comunale, regionale, sindaco, governatore, parlamentare) con la propria azione può contribuire a decretare la sopravvivenza piuttosto che la morte di questo o quell’altro animale. egli animale. Nessuno escluso. Da quelli domestici a quelli selvatici, da quelli vicini e visibili a quelli invisibili perché non vogliamo vederli ma sappiamo che ci sono. Quanto può fare, insiste Felicetti, la modifica di un calendario venatorio!
Una prospettiva, quella del Presidente della Lav, che va diritto ai più giovani, cercando dii combattere quel malanimo che si chiama indifferenza per la politica. Ritenuta incapace di cambiare le sorti di un paese. Che sicuramente non muteranno se ci giriamo dall’altra parte perché la politica comunque deciderà.
Magari attraverso una fine trattazione o narrazione finalizzata a mettere in luce aspetti non veritieri e comunque sicuramente diversi da quelli che si vuole appaiano. La bugia che gli incidenti stradali siano causati solo e soprattutto dalla fauna selvatica così da armare ancora più efficacemente alcuni fucili. Un pò come il bimbo che dopo avere visto un film un pò violento o con scene forti chiede di dormire nel lettone con i genitori. Invero il pericolo non esiste e i genitori lo sanno. Ma fare credere al bambino che dormendo nel lettone avrà sogni lieti funziona.
Conosciamo tutti, ricorda Felicetti, la teoria del benaltrismo cara a taluna poiitica che invece ignora come occuparsi di animali significa occuparsi della vita in tutte le sue forme e declinazioni.
E allora cerchiamo di conoscere come funzionano le istituzioni. Centrali e locali. Solo così chi viene amministrato potrà avere percezione di quello che fa un amministratore. Di quanto possa essere importante un regolamento locale di tutela e benessere animale, spesso considerato come un paralume impolverato. E di quanto possa essere importante quel voto di quell’amministratore. Che a sua volta dobbiamo augurarci conosca le conseguenze di una scelta piuttosto che di un’altra. Questo assume una particolare importanza laddove Felicetti ci spiega nel suo libro che, se è vero che tutti dicono di amare gli animali, può accadere che questa dichiarazione di amore rappresenti una sorta di falso positivo. Dal quale dobbiamo prendere le distanze. E per prenderne le distanze dobbiamo riconoscerlo.