January 3, 2023

GLI ANIMALI INCONTRANO IL DIRITTO, IL DIRITTO VA INCONTRO AGLI ANIMALI?

Ho accettato con enorme piacere l’invito dell’amico Fabio Ferrari, inesauribile ed entusiasta viva voce in favore dei nostri compagni pet, a scrivere alcun brevi riflessioni che trovano ospitalità nel numero inaugurale di Milano che cagnara! Una magnifica cagnara, a volte resa difficile dalle regole.

E proprio di queste, delle regole, che voglio parlarvi.

Mi piace paragonarle ai raggi laser. Avete in mente quei film d’azione dove i cattivi devono raggiungere il caveau di una banca per rapinare i diamanti ivi custoditi? Tra i cattivi e i diamanti ci sono proprio i raggi laser, quelli che lo spettatore vede come effetto di scena ma i protagonisti del film non possono vedere. Li percepiscono, sanno che ci sono e devono evitarli altrimenti suonerebbe l’allarme, facendo  intervenire  la polizia.

Le regole sono esattamente come i raggi laser. “Proteggono” la nostra vita, i nostri beni, le nostre azioni, i nostri comportamenti, le nostre libertà. Rappresentano aspettative di comportamento. Se qualcuno infrange queste regole, così come il ladro interseca il raggio laser, ecco che scatta una sanzione (l’allarme all’interno del caveau, che fa  arrivare a polizia). E, si badi bene, le norme proteggono (o dovrebbero proteggere) anche gli animali regolando le interazioni sempre maggiori tra umano e non umano. Ne sono esempio i Regolamenti per il benessere e la tutela animali approvati dai  Comuni più “illuminati”.

Spesso non abbiamo percezione delle norme, non le vediamo. Ma ci sono. Noi tutti viviamo in un ambiente saturo di regole. Perché tutti noi facciamo parte di sistemi di regole. Alcuni molto strutturati, altri meno. Il condominio, per esempio, è uno di questi sistemi. Questa continua interazione tra chi vive con un cane e le regole si sussegue per tutta la giornata intesa nelle sue 24 ore.

Sembra impossibile? Surreale? Esagerato? Affatto, e  vi racconto perché.

Immaginiamo alcune tra le situazioni più ricorrenti all’interno delle realtà  condominiali: il cane del vicino abbaia giorno e notte; escrementi e  cattivo odore nelle aree comuni a causa di gatti o cani “condomini”; cani che transitano negli spazi comuni senza guinzaglio e museruola; divieto di usare l’ascensore insieme al nostro cane; in quel certo condominio non accettano animali e devi rinunciare a quello che pareva essere l’acquisto della tua vita; il proprietario di casa ha scoperto che hai un cane e vuole risolvere il contratto di locazione; nell’appartamento accanto al tuo sospetti che ci siano almeno 11 cani, 10 gatti e due galline; vuoi gestire una colonia felina all’interno del cortile condominiale ma l’assemblea è di avviso contrario.

Dunque un percorso pieno di raggi laser quello delle condominio. La presenza di cani al suo interno genera potenziali quotidiani conflitti.

A metà mattinata decidiamo di andare a fare la spesa e lasciamo il nostro compagno non umano in auto (mai in estate!! ). Al nostro ritorno troviamo due severi poliziotti che ci contestano il reato di maltrattamento in danno del nostro cane. Se invece optiamo per la bicicletta facciamo molta attenzione al codice della strada perché andare in bicicletta conducendo il cane al guinzaglio, o anche lasciandolo libere di correre al nostro fianco, è vietato dall'articolo 182 del richiamato codice della strada.

Se ci fermiamo presso un’area di sgambata per fare correre il nostro cane non dimentichiamo che il proprietario di un animale è sempre responsabile dei danni cagionati dall’animale salvo che provi il caso fortuito (e vi assicuro che è una prova difficile). Responsabilità che permane quando Fido è a spasso con nostro figlio, magari con un dog sitter, oppure con il nonno.

Potremmo utilizzare i mezzi pubblici; attraversare un luogo pubblico o accedere ad un luogo aperto al pubblico; non è però affatto scontato che ci facciano entrare insieme al nostro cane. E quando siamo al lavoro (dove magari per volontà del datore di lavoro il suo accesso non è consentito) il nostro cane potrebbe disturbare i vicini abbaiando e ponendo in essere quella che viene chiamata una molestia acustica

Può accadere che il nostro cane non stia bene e finanche riteniamo che il veterinario non lo abbia curato bene;  e poi, nel caso finisca l’amore (non con il cane) ma tra moglie e marito o tra due conviventi, con chi andrà  a vivere il cane?

Ciascun diritto -anche quello di vivere con un animale domestico -ha il limite di un altro diritto, di un’altra regola.  Non esistono diritti assoluti tanto è che la libertà rimanifestare liberamente il mio pensiero organizzando un comizio non la posso esercitare in piena notte perché vi è il diritto al sonno di altri. Il sonno prevale sulla mia propaganda politica e anche, occorre dirlo, sull’insistente, reiterato latrato del cane del  mio vicino.

So perfettamente cosa significhi vivere in una città invasa dal cemento, dall’asfalto, da marmitte bollenti che inalano veleni ad altezza cani e bambini. Gli stessi bambini che vorrebbero “a piedi nudi giocare nei prati” come cantava l’Adriano nazionale mentre spesso e volentieri calpestano deiezioni di varia natura. Ciò non toglie che vedere, alle otto della mattina e in prossimità di rotonde trafficatissime e affollatissime,  come anche di incroci pericolosi o intersezione semaforiche poste su arterie stradali che attraversano Milano, famigliole felici incuranti delle più elementari regole di prudenza, ancora prima che di norme, è qualcosa di assolutamente intollerabile. Padri o madri con pargolo/i stretto/i alla mano sinistra, trolly impugnato con la destra e cagnolino o cagnone senza guinzaglio, al pascolo, tra le auto, precedendo o seguendo il resto della famigliola. E’ abitudine pericolosa, anzi pericolosissima. Per il cane. Per quello sfortunato automobilista o motociclista che per evitare il fatale impatto con il cane potrebbe rovinarsi la giornata. A volte la vita.

Concludo ricordando che trascorrere un pezzo della nostra vita insieme ad un cane è un’avventura meravigliosa. Ma deve essere vissuta in modo consapevole e responsabile. Una responsabilità etologica ma anche giuridica. Per il bene degli stessi pet, per chi li ama, per coloro che non provano verso di loro alcuna empatia.

Buon vento Milano che cagnara!!!