December 11, 2022

LETTERA DI UN CINGHIALE AL SUO AMICO ORSO

Caro amico orso ti scrivo, così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano, sulle tue adorate montagne, più forte ti scriverò. Da quando sei scappato, inseguito da tutti, c’è una grande novità. L'anno vecchio sta finendo, ormai, ma qualcosa ancora qui non va.

Noi cinghiali, soprattutto quelli che hanno la fortuna di vivere in città,  usciamo poco la sera, compreso quando è festa. Non sai  quanto è diventato pericoloso.

Pensa  c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alle proprie porte e finestre! Tutti  hanno paura di noi ma quando ci pappano, con le pappardelle,  ci riempiono di  complimenti!

E noi si sta senza mangiare per intere settimane, e a quelli che hanno tanto da (ri)dire del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione, e tutti quanti noi stiamo già aspettando!!!

Dicono che  sarà tre volte Natale (immagina quante cibarie per noi!!!) e festa tutto il giorno, forse anche per noi costretti a scappare dalle città perchè i cittadini ci inseguono e dalle campagne perchè i cacciatori ci sparano.

A proposito, abbiamo sentito che anche gli uccelli faranno ritorno. Poveretti, anche loro non se la passano bene.

I calendari venatori sempre più estesi, niente referendum per l’abolizione della caccia. Doppiette di nuova generazione. Abbiamo sentito che in Lombardia è stata approvata la legge “spara e mangia”, e che in Friuli Venezia Giulia si potrà mangiare lo spezzatino di orso! Scappate!!!

Insomma, a quanto pare ci sarà da mangiare tutto l’anno. Per loro.

E noi, ma soprattutto i fratelli cani, non potranno fare l'amore, ognuno come gli va, e no perché rimane la selezione di razza, tutti vogliono cani performanti  e meravigliosi.

Ma hai sentito che i canili sono stracolmi? Quanti di loro, dei fratelli cani, sono stati rispediti in canile dopo il covid?? Dicono  che sono stati tantissimi gli abbandoni!!

E senza grandi disturbi qualcuno sparirà, certo che sparirà. Voi, noi. loro, i pesci.

Anche loro se la passano male.

La verità è che la distanza tra noi e loro, gli umani, prima di essere giuridica è mentale, fisica. Alcuni di noi sono geograficamente distanti. Come voi orsi, in cima alle montagne, quelle che ancora (r)esistono, oppure nascosti tra i boschi immediatamente esterni alle città. A volte vi e ci avviciniamo e, se lo facciamo con eccessiva intraprendenza, nascono non pochi problemi.  Altri animali sono distanti per l’ambiente naturale in cui vivono e nei loro confronti si compiono atrocità che non vengono percepite, come accade con la pesca e la caccia.

Poi ci sono i nostri amici non umani che nessuno vede, o che forse loro, gli umani, non vogliono vedere. Mi riferisco agli  animali da reddito, invisibili non perchè siano lontani ma sol perchè sono nascosti, tenuti nascosti. Ma molto vicino a noi. A loro intendo.

Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, in una fattoria dove ho trovato protezione e serenità. Insieme alla mia famiglia. Siamo tutti qui ad attendere la fine di questo anno.

Vedi caro amico cosa si deve inventare, per poter riderci sopra e continuare a sperare di non essere trucidati come a quel nostro amico pochi giorni fa. Hai sentito vero?

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà e noi ci siamo già preparando.

Lo sai che siamo entrati in Costituzione? Dovremmo fare un bel regalo alle associazioni animaliste e ambientaliste, se non ci fossero state loro…!

Certo una mano ci è venuta anche dalla concomitanza del PNRR che forse consigliava una chiusura veloce della faccenda ambientali. Meglio non sapere.

Il problema, caro mio amico orso, è che pochi hanno capito che, nell’immediato, nulla è realmente e concretamente cambiato per noi animali.  Che il Parlamento, soprattutto per quanto riguarda l’art. 9, si è di fatto limitato ad una promessa. Riuscirà a mantenerla?

Prima di salutarti, amico mio, un pensiero ai nostri amici rinchiusi all’interno dei circhi.

Si racconta che qualche sera fa alcuni di loro si siano dati appuntamento a Montecitorio, sul grande piazzale antistante. Prima qualche elefante, poi si sono aggiunti un paio di leoni, qualche tigre, finanche alcuni cavalli.  Pare, che sia verità o fantasia non è dato saperlo, che discutessero animatamente tra di loro. Con grande pacatezza.

L’elefante più anziano rivolgendosi a quello più giovane lo ammoniva dicendo che quando il politico dice che vuole il bene del popolo dice il falso. Come  il pastore che cura le pecore solo perché le vuole mangiare. A quel punto il gruppetto di amici è stato allontanato dalle forze dell’ordine. E qualcuno giura di avere visto una copia di la Repubblica di Platone custodita nella proboscide arrotolata di un elefante. Quello più anziano. Io non ci credo tanto però…se lo hanno fatto…bravi davvero.

Ti abbraccio. A presto…