October 7, 2022

MILANO, RAPPORTO TRA UOMO E CANE IN CTTA’. I CANI IMPEGNATIVI

Questo il tema al quale il Comune di Milano ha voluto dedicare la prima parte di un interessante  convegno presso il Museo di Storia Naturale, svoltasi ieri mattina.

Oggi più che mai gli animali -soprattutto quelli domestici -interagiscono in modo importante con noi. Un’ interazione che percepiamo da tanti indicatori. Uno è senza dubbio la loro numerica presenza all’interno delle famiglie. La crescita, esponenziale, delle liti che, a diverso titolo, sono riconducibili, direttamente o indirettamente a tale presenza rappresenta un altro importante marcatore. Da non sottovalutare.

Se solitamente questo tema viene trattato con emotiva retorica, al netto di informazioni straordinariamente importanti che vengono omesse perché non se ne ha una loro diretta conoscenza, i relatori che si sono succeduti hanno evidenziato numeri, dati (entrambi preoccupanti), caratteristiche, criticità, possibili soluzioni riferibili a quelli che vengono chiamati cani impegnativi o pericolosi. Il tutto tenendo conto, da un lato, del benessere e della tutela di questi cani e, dall’altra, del principio di tutela della incolumità pubblica.

Aggressività e istinto predatorio di taluni cani sono caratteristiche che non devono e non possono essere sottovalutate e se tanto avviene non solo si rischia di inficiare il rapporto tra l’umano e il cane ma si rischia di provocare inimmaginabile dolore ad altri animali oltre che a i loro compagni umani. Ritengo non più accettabile uscire con il proprio cane al guinzaglio e ritornarvi solo con quello, magari insanguinato. Sono stati illustrati due casi di feroci aggressioni a danno di cani di piccola taglia che dovrebbero imporre un punto di svolta. Sol pensando al 2021, il numero di morsicature denunciate è impressionante (1374), molte delle quali avviene tra le pareti domestiche e in ambiente familiare. I bambini, è stato sottolineato dai relatori,  non sono in grado di interpretare i segnali di un cane che è invece particolarmente attratto da quello che il bambino fa, dai suoi movimenti. Finanche dall’odore che emana quel bimbetto.

Un dato preoccupante che è emerso dalle relazioni è che i dati e i numeri ci raccontano come non poche volte ad un cane “pericoloso o impegnativo” si accompagna un conduttore inaffidabile.

Quali le soluzioni o i rimedi? Verosimilmente la riduzione numerica di questa tipologia di cani, destinati diversamente ad un “fine pena mai” in qualche struttura. Sicuramente una imprenscindibile quanto seria attività educativa, di conoscenza, di consapevolezza di cosa voglia dire trascorrere una parte della nostra vita con e insieme ad un cane. Attività che deve avere origine quanto prima, essere praticata nelle famiglie e nelle scuole.

Sotto il profilo normativo mancano efficaci soluzioni. E’ stata illustrata una interessante comparazione con altri stati e le soluzioni normative in essi adottate. Difficile ipotizzare, per tanti e diversi motivi, un copia e incolla all’interno del nostro ordinamento, a livello regionale o nazionale.

Come noto il Comune di Milano in occasione della pubblicazione del nuovo Regolamento di tutela e benessere animali ha introdotto l’obbligo del patentino per talune razze ivi indicate. Un regolamento pensato per svolgere un ruolo educativo e di formazione di una rinnovata cultura del rispetto degli animali in città. Personalmente ho espresso in diverse occasioni le mie perplessità in ordine a tale iniziativa anche se sono pronto a riconoscere, se ve ne fossero i presupposti, il mio errore. Continuo però ad avere un atroce dubbio. Scopo e fine della politica del patentino è quella di educare ad un rapporto consapevole con il proprio cane.

Un cane che, per quanto riguarda i cani impegnativi, appartiene a razze particolari e che non poche volte è condotto da soggetti particolari, come è emerso dai dati e dalle informazioni divulgate. Ora mi chiedo e mi domando, in una città come Milano dove la più parte delle persone non rispetta una banale e fondamentale regola quale è quella del guinzaglio, si potrà davvero, considerando ogni variabile, riuscire a rendere più consapevoli coloro che hanno a che fare con quesa tipologia di cani?

Sia chiaro a tutti che non si tratta di pregiudicare un certo tipo di cane. Come già anticipato, si tratta di preservare un innegabile e insopprimibile  principio di tutela della incolumità pubblica. Un bilanciamento necessario. A qualunque costo.