SULL’UTILIZZO DEGLI ANIMALI ALL’INTERNO DEI CIRCHI
All’interno di CircusNews.it del 12 novembre 2022 Angelo D’Ambra pubblica un articolo dal titolo “Scimmie contro animalisti, psicoterapeuti e persino alcuni veterinari” il cui autore è il Prof.Renato Massa, biologo, docente presso l’Università’Statale di Milano. L’articolo affronta il tema circo e utilizzo degli animali. Animali che, scrive il Prof. Massa, non possano essere soggetti di diritto o anche titolari di una dignità del tipo di quella umana. Possiamo mai portare in tribunale un gatto perché ci ha danneggiato e parimenti un gatto può portare in tribunale un cane, un cavallo, un uomo che lo abbia danneggiato?
Davanti a tali postulati mi arrendo, proseguo incuriosito la lettura dell’articolo.
I circhi e altri spettacoli con animali non sono affatto diseducativi. Gli animali hanno non soltanto capacità di gioco, ma capacità organizzative che nei giochi possono essere utilmente immesse. Perfettamente d’accordo. Lo spiegano autorevoli etologi.
Non è possibile addestrare animali con la forza, le torture o le minacce, scrive sempre il prof. Massa. Non d’accordo ma d’accordissimo. Il problema, mi permetto eccepire, è cosa si intenda per torture, forza e minacce. Soprattutto se analizzate dal punto di vista degli animali. Sarebbe davvero interessante potere chiedere a quella meravigliosa tigre che ha avuto un “alterco” con il proprio domatore (che non mi risulti domi a mani nude) il motivo della sua contestazione. Purtroppo il suo silenzio è la garanzia migliore di ogni domatore.
Cani e cavalli, prosegue il docente, sono animali domestici che imparano a svolgere i loro numeri senza particolari difficoltà, per compiacere un compagno umano con cui hanno un forte legame affettivo. Una otaria si diverte ed è anche orgogliosa di riuscire a mantenere una palla in equilibrio sul naso.
Evidentemente il docente in questione ha avuto evidenze più che inconfutabili di queste asserzioni. Forse finanche confessioni che, a questo punto, potrebbero sconvolgere e inficiare pagine e pagine di letteratura etologica. Il passaggio che vorrei sottolineare di questo ulteriore postulato è quello per cui gli animali nei circhi farebbero quello che sono costretti a fare per compiacere il loro compagno umano con cui hanno un forte legame affettivo. Non mi consta che qualcuno abbia mai rivolto questa domanda all’otaria come anche all’elefante che fa le capriole, ma il punto non è questo. Anche il cane prova piacere a riportare la pallina ma se lo costringo a farlo a comando, magari per stupire i miei amici ogni volta che vengono a trovarmi, forse qualche problema si pone. E ancora di più se poi dovessi costringere il mio cane (o qualsiasi animale) per ore e ore a ripetere lo stesso esercizio.
Capisco che la ripetitività di un gesto potrebbe essere dannosa anche per un umano. Ci mancherebbe. Ma in questo caso, piaccia o non piaccia, noi possiamo scegliere. Magari qualche volta crediamo di scegliere. E altre volte ancora tentiamo finanche di cambiare le cose, magari rivendicando un diritto, una pretesa. . Loro no. Punto.
Prendo atto con favore che lo stesso Prof. Massa riconosce che al giorno d’oggi non sia più accettabile fare esibire in uno spazio ristretto animali della mole di un elefante o carnivori potenzialmente pericolosi come leoni o tigri, e anche sul fatto che gli animali non gradiscano continui spostamenti e vi si adattino con difficoltà. E’ un punto di partenza. Da non sottovalutare per giungere magari a considerazioni non dissimili.
La mia si chiama anacronismo. Il circo come oggi si rappresenta non ha più un futuro.
Quello a cui tutti - e tra questi tutti in prima fila devono esserci proprio loro, i circensi - devono volgere lo sguardo è una profonda trasformazione da una forma di circo ormai in agonia ad una forma di espressione artistica vera e propria. Danilo Mainardi sosteneva che l’abolizione dell’uso degli animali nei circhi avrebbe costituito un irrinunciabile progresso etico e culturale.
Diversamente, dobbiamo necessariamente prendere atto che nel nostro ordinamento oggi il maltrattamento degli animali tutela esclusivamente cani e gatti.