July 17, 2021

TAGLIO DI CODA E ORECCHIE AL CANE. IL TRIONFO DELLA IMBECILLITA’

Animal Law ha censurato in più occasioni  quelle inconcepibili ambizioni che alcuni animali umani hanno nei confronti di quelli che ritengono i loro animali non umani. La recente cronaca ha ricordato come queste  ambizioni siano tutt’altro che sopite. Mi riferisco all’operazione “Crudelia De Mon” – condotta dal Nucleo Cites dei Carabinieri Forestali di Ancona che ci ha ricordato come la barbarie dell’amputazione di orecchie e code in danno di poveri cani (caudectomia e conchectomia) sia ancora di grande e preoccupante attualità.


Non mi interessa qui ricordare gli aspetti giuridici che si evidenziano praticando queste torture. Mi limito a ricordare, come ha già fatto Elisa Scarpino (https://www.ali.ong/rivista/diritto/animali-sottoposti-ad-amputazione-della-coda-e-lecito/) che la legge 4 novembre 2010, n. 201, all’art. 10 vieta -se non per comprovate ragioni di medicina veterinaria,  il taglio della coda, delle orecchie, la recisione delle corde vocali,  l’asportazione delle unghie e dei denti. Violare questo dividete significa commettere il reato di maltrattamento di animali.


Parimenti non mi soffermo a infierire all’indirizzo dei soggetti raggiunti dai provvedimenti della magistratura (alcuni illuminati allevatori e devoti veterinari). Tempo perso.  Le motivazioni che inducono a tali misfatti sono riconducibili al vil denaro. Nulla di più. La mia attenzione è rivolta invece a indagare le ragioni che continuano a indurre le persone a richiedere queste torture sui cani che dichiarano di amare.  


Perchè lo fanno? Perchè commissionano e accettano la commissione di simili nefandezze? A volte giustificate da una inconcepibile scriminante riconducibile ad una attività venatoria o sportiva che giustificherebbe tali mutilazioni?  La mia riflessione potrebbe finire qui. Ragioni non ve ne sono. Non ve ne possono essere. Troppo facile però liquidare così questo tema. E allora proviamo a fare arrabbiare qualcuno dicendo come la vedo io. E credo che come la vedo io la vedano in tanti.


Un certo signor Singer  ci ha detto che se un essere soffre non può esistere nessuna giustificazione morale per rifiutarsi di prendere in considerazione tale sofferenza. Quale che sia la natura dell’essere, il principio di uguaglianza richiede che la sua sofferenza venga valutata quanto l’analoga sofferenza di ogni altro essere. Proviamo a tradurre questo concetto? Umani e non umani hanno il diritto di essere trattati nel rispetto dei loro interessi. Il problema, enorme,  è che per alcuni il cane è un qualcosa che soddisfa un proprio interesse o almeno lo soddisfa in modo prevalente. Mi riesce difficile immaginare quale possa essere questo interesse ma so che esiste. Assume tante declinazioni, e tra queste una molto pericolosa che richiama gli standard di determinate razze. Così facendo quel determinato cane magari riesce a realizzare ciò in cui il suo compagno  umano fallisce o non riesce.


Rimane il fatto che oggi abbiamo a disposizione conoscenze etologiche che ci dovrebbero fare comprendere che talune cose non hanno più motivo di essere reiterate. Come bene spiega un altro signore che di nome fa Gino Ditadi, occorre interrogarsi sul piano etico partendo da  un punto di partenza non comune secondo cui  gli animali, al pari degli umani, sono soggetti della vita. E noi, intelligentissimi umani rappresentiamo a una goccia della vita e non la vita nel suo complesso.  Noi umani dobbiamo avere ben chiaro che gli animali tutti meritano rispetto e attenzione così da evitare ogni forma di crudeltà nei loro confronti. E  la caudotomia  (anzi caudectomia) e la conchectomia non giustificate da motivi di medicina veterinaria sono vere e proprie crudeltà.


Come è possibile che si ignori questo concetto? Come è possibile che si ignori che  orecchie e  coda siano fondamentali mezzi di comunicazione del nostro cane il quale esprime e manifesta ciò che prova?   Comunicazione che avviene   tra umano e cane (lo insegniamo ai bambini a riconoscere lo stato d’animo del cane da come muove la coda o posiziona le orecchie) e tra cane e cane. A coloro che ambiscono a tali forme di maltrattamento suggerisco di parlare con un veterinario serio.  Ne conosco tanti. Vi spiegherà quanto doloroso e pericoloso sia un intervento di questo tipo. Soprattutto quanto sia sconsiderato. Da un punto di vista del benessere e della salute del cane.


Un ultima preghiera. Optare di acquistare  direttamente all’estero un cane così mutilato non elimina certo quella sofferenza che quel cane ha provato. Il suo benessere è stato comunque alterato. Per sempre. E soprattutto se mai avessero avuto attenuanti questi interventi in un passato ormai lontano dove il cane aveva una funzione sociale diversa da quella di oggi, si tratta appunto di passato. Preistoria. Qui troviamo credenze religiose, popolari, luoghi comuni e soprattutto tanta ignoranza. Alcune volte anche una certa criminalità, anche e soprattutto organizzata. Ma questo è un altro discorso.