November 4, 2023

DOG SITTER QUALI NORME, QUALIRESPONSABILITA’

Letto sul Corriere delle Sera on line del dog sitter felice non posso non ricordare  che non tutte le tante attività professionali che ruotano intorno al mondo cinofilo godono di un formale e ufficiale riconoscimento e dunque di una precisa e riconosciuta normativa o qualificazione giuridica. Con non trascurabili conseguenze giuridiche che si tende a dimenticare.

Tra queste attività quella di dog sitter e ai  requisiti di accesso,  di età considerando necessaria aver almeno compiuto quella maggiore, di un determinato (??) iter formativo, di un limite di numero di cani conducibili, .di coperture assicurative. A fronte delle eventuali astratte e potenziali responsabilità (civili e penali) in capo al dog sitter  si tratta, a mio parere,  di una imperdonabile  lacuna.

Tralascio ogni considerazione etologica e di benessere animale per rimanere nel campo del benessere giuridico. Quello del cane, del dog sitter, dei compagni umani del dog sitter e di eventuali terzi. Secondo una prima tesi in caso di danni causati da un cane che si trovi sotto la custodia del dog sitter, rimarrebbe  responsabile il proprietario dell’animale. Altra tesi ritiene il dog sitter è chiamato a rispondere in luogo del proprietario del cane  in quanto assume la custodia dell’animale e lo fa, peraltro, in cambio di un corrispettivo economico. Segnalo però che -per quanto riguarda la giurisprudenza penale- in tema di lesioni colpose il detentore di un cane è titolare di una posizione di garanzia che gli impone l’obbligo di controllare e di custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi.

Quale che sia la corretta qualificazione della responsabilità del dog sitter ritengo che condurre a passeggio un certo numero di cani tutti insieme e  sotto il controllo di una sola persona sia attività da ben considerare. Per tanti motivi. Che riguardano  il benessere degli stessi cani e quello degli altri. Umani e non umani. Resto sempre più convinto che divulgare alcune notizie pensando solo al risultato in termini di lettura della notizia senza avere prova ad approfondire i contenuti della notizia stessa sia attività sconveniente.